La fondazione di
Larino risale circa cinque secoli prima di Roma (753 a .C.) quando gli etruschi
immigrando verso le Puglie diedero un primo sviluppo alla città.[1]
Dall’incisione delle monete di quel tempo si deduce il suo primo nome ;
“Frenter” di origine latina. [2] Gli etruschi edificarono Larino con lo scopo
di possedere una città principale,una metropoli del tempo nella quale dominare
per più secoli .
Dopo la
distruzione di Frenter in seguito alla sottomissione da parte dei romani[3],
la città fu ricostruita e già dal 340
a . C. era indipendente dai frentani, come testimonia il
nome “Ladinod” inciso sulle monete e
sulle lapidi rinvenute. Successivamente tale nome mutò in “Larinum” [4]
Per poi raggiungere dopo molteplici trasformazioni l'attuale forma di “Larino”
.
In epoca romana fu importantissima ,ricca di
monumenti come il foro,le terme e l'anfiteatro; un patrimonio che pochissime
città potevano vantare. Durante la seconda guerra punica (217-201 a .C. ) fu teatro di
battaglie tra l'esercito di Annibale che era accampato a Gerione e Fabio
Massimo,dittatore a Larino. Dopo la guerra sociale divenne Municipio e tale era
anche al tempo di Cicerone il quale nella “Cluenziana” chiama “municipes” i suoi abitanti. [5]
Larino
si meritò così l’appellativo di “Urbs Princeps Frentanorum” grazie alla
prosperità del suo territorio e la sua ottima
posizione topografica,commerciale e politica ; era posta infatti lungo le vie
del tratturo a distanze brevi da importanti città dell’epoca come Vasto,
Lanciano, Lucera e Roma. Inoltre ha ricoperto un ruolo centrale nelle
comunicazioni lungo la costa adriatica e tra la costa e l’entroterra, con il
Sannio e la
Campania. Secondo alcuni documenti storici in
essa risiedeva una popolazione che si aggirava intorno ai centomila abitanti.
L’abitato
oggi si presenta diviso in due parti ben distinte; il centro storico sorto in
epoca medievale[6]
e la parte romana,quella più alta dove oggi sorge la nuova città. L’emigrazione verso valle, secondo il Tria
avvenne intorno all’anno 842 in seguito
ad un attacco saraceno,che costrinse gli abitanti a cercare un rifugio in un
area difendibile.
Inoltre
nello stesso periodo le città dell’Italia centro-meridionale cominciarono a
trasferire le loro abitazioni e costruire mura di difesa contro gli attacchi
dei signorotti locali. [7] Il Magliano invece ritarda ai primi anni del
Trecento il trasferimento degli abitanti e della costruzione della Cattedrale
nel nuovo
nucleo
urbano. [8]
Nel XII secolo riprese la sua espansione costruendo l’odierna Cattedrale e la Chiesa di San
Francesco,Santo Stefano,il Convento ed il Castello,oggi Palazzo Ducale.
Il testo è un estratto della Tesi in Storia della città e del territorio, Corso di Laurea in Scienze Turistiche, Università degli Studi del Molise, anno accademico 2010-2011, "Larino. Piazza del Duomo: architettura e urbanistica di un patrimonio culturale", Marina Bucci.
[1] Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di Larino ,Capitolo I,Origine della Città,1895. Non abbiamo notizie precise sulla fondazione della città etrusca, perché gli storici non ci hanno lasciato memoria.
[1] Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di Larino ,Capitolo I,Origine della Città,1895. Non abbiamo notizie precise sulla fondazione della città etrusca, perché gli storici non ci hanno lasciato memoria.
[2]
Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di
Larino ,Capitolo I,Origine della Città,1895: <>
[3] Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di Larino,Capitolo III,
Ingrandimento e floridezza della città,1895. Il regno etrusco cadde e fu
ridotto in provincia romana;i frentani furono così sottomessi nel 435 .
[4] Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di
Larino ,Capitolo I,Origine della Città,1895.
[5] Giambattista Masciotta,Il Circondario di Larino, Il Molise dalle origini ai nostri giorni,
Volume IV ,Cava dei Tirreni,1952.
[6] Giandomenico ed Alberto Magliano,Considerazioni storiche sulla Città di Larino,1895. Anche se
dagli scavi effettuati nel 1876
in Via Leone tornò alla luce un selciato di costruzione
romana; prova chiara dell’esistenza di una casa o un vico costruite solo per
necessità agricole.
[7] Sopraintendenza per i beni
archeologici,architettonici,paesaggio,patrimonio storico,artistico e
demoetnoantropologico del Molise, Larino
in Cd-rom,1994-1999.
[8] Calo Mariani e Maria
Stella, Due Cattedrali del Molise:
Termoli e Larino, associazione fra le casse di risparmio italiane, Roma,
1979.